Microbioma intestinale: controlla la massa muscolare negli animali
Sembra incredibile ma è proprio così: i microrganismi che vivono nell’intestino, il cosiddetto microbioma intestinale, possono influenzare la crescita e il funzionamento della massa muscolare.
In altre parole il microbiota intestinale, l’insieme dei microbi che, vivendo in equilibrio e simbiosi, regolano le funzioni dell’apparato digerente, hanno un ruolo anche sulla salute e sullo sviluppo dei muscoli.
Gli squilibri della cosiddetta flora intestinale sono già stati associati a numerose patologie come all’obesità, le malattie infiammatorie e degenerative come ai problemi della cute.
Ma pochi studi hanno esaminato come i batteri intestinali interagiscono anche con la funzionalità dei muscoli ossei che controllano il movimento degli arti.
Il microbioma intestinale, infatti, è in grado di influenzare lo sviluppo e la funzione della massa muscolare. Come lo sappiamo? La risposta ci viene da una ricerca sugli animali.
Microbioma intestinale: ecco la ricerca
Shawon Lahiri del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, e i suoi colleghi hanno confrontato il microbioma intestinale di topi selvatici con quello di topi privi di germi, ovvero nati e cresciuti in assenza di microbi. Sono stati posti sotto i riflettori, proprio i muscoli che sono collegati alle ossa e che quindi controllano i movimenti.
La ricerca ha rilevato che i roditori privi di microbi intestinali hanno muscoli atrofizzati e dotati di un numero di molecole inferiore cioè tali da non supportare la crescita muscolare, rispetto ai soggetti con un microbioma normale.
Lo studio è stato pubblicato su Science Translational Medicine.
Efficaci trapianti di microbioma intestinale
Una ulteriore prova viena dal fatto che, trasferendo il microbioma dei topi sani in quelli privi di microbi intestinali il problema dell’atrofia muscolare si risolve: la massa muscolare aumenta e inizia a funzionare bene.
Ma non è tutto. Nei topi privi di un particolare batterio intestinale sono stati registrati livelli superiori alla media di diversi aminoacidi, tra i quali glicina e alanina, legati a mal funzionamento del fegato.
Nel loro sangue, questi animali avevano livelli più bassi di colina cioè il precursore dell’acetilcolina, una molecola che serve a regolare i rapporti tra nervi e muscoli.
Questi animali, inoltre, hanno mostrato problemi genetici legati al buon funzionamento delle giunzioni neuromuscolari. In pratica se non c’è un particolare microbiota, i geni non riescono a dare il meglio di sé.
Siamo ancora all’inizio
Sarà necessario attendere ulteriori ricerche per identificare gli specifici batteri che possono influenzare la crescita e la funzione dei muscoli scheletrici.
Quanto è stato scoperto fino ad ora, tuttavia, suggerisce che i batteri intestinali aiutino a sviluppare e mantenere in buona salute i muscoli degli animali, ma i riscontri sull’uomo sono ancora da verificare.
In ogni caso, il consiglio per chi vuole vivere in forma è di consumare i cibi che proteggono la flora intestinale e la mantengano in equilibrio.
I cibi che fanno bene al microbioma intestinale
Nella dieta quotidiana non devono mai mancare almeno uno di questi probiotici naturali:
- Il kefir è ricchissimo di fermenti lattici vivi ed è un alimento tra i più digeribili. Contiene quantità di lattosio molto basse: quasi tutto lo zucchero viene metabolizzato dai lieviti in un ciclo della durata di uno o due giorni.
- Il tempeh deriva dalla fermentazione della soia. Originario dell’Indonesia, è ricco di proteine e contiene gli otto amminoacidi essenziali.
- I crauti: come tutti i cibi fermentati, devono essere consumati crudi. I fermenti contenuti (si riscontra la presenza di acido lattico) sono utili al benessere intestinale.
- Lo yogurt nasce dal latte fermentato: promuove la digestione e protegge la nostra utilissima flora intestinale.
Ma per la salute del microbiota intestinale: non bisogna dimenticare i prebiotici, cioè gli alimenti che nutrono la flora intestinale, fornendole tutte le sostanze che l’aiutano a rinforzarsi.
Si tratta di sostanze alimentari contenute in molti cibi che però non vengono digerite. Tra essi spiccano banane, asparagi, legumi e avena.